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DOLCEMENTE GRIDANDO SUL MONDO - Ventonuovo.eu

La mia voglia di scrivere nasce dall’urgenza e la necessità di mettere nero su bianco le inquietudini, la rabbia, così come la bellezza e la gioia di esserci. E’ forse per questo motivo che considero le canzoni come una terapia, uno scavare dentro, un po’ come ripulire l’interno di una cisterna con tutte le sue incrostazioni, decantare mostri e fantasmi interiori per poi rivederli impressi nelle parole.
Parole, quelle di alcune canzoni di questo nuovo album, che ho scoperto solo più tardi molto cruenti, forti e penetranti, al punto da farmi quasi paura da solo, riascoltate in momenti diversi rispetto quei giorni in cui le
avevo scritte”.
Titoli significativi come “Sopravvivere vivendo” e “Gli intellettuali non salveranno il mondo” dalla forte spinta Rock mettono in evidenza il valore di questo artista nato a Fano (Pu) nel 1969 con alle spalle anche una militanza in gioventù negli A number two, band con cui pubblicherà due demo e persino un mini album per l’etichetta romana High Rise.
In seguito farà parte per un breve periodo anche degli Ossi, una bizzarra band di folk irlandese di Urbino, dove per circa un anno giocherà il ruolo di percussionista.
Da allora diverse esperienze anche molto importanti (il suo primo cd “Mite” vede la collaborazione di Franco Caforio, fondatore dei Death SS ed in seguito membro dei Litfiba e della band di Piero Pelù).
“Dolcemente gridando sul mondo” è un disco in cui convivono l’anima Rock (“Il potere è adesso”) e quella più sensibile (“Canzone per me”) di Marco Sanchioni, che mettono in luce il talento naturale di questo autore che fa un uso massiccio della chitarra (a volte granitica e talvolta gentile) e che a tratti ricorda il grande Francesco Guccini ma anche Giorgio Canali(ex C.S.I. e P.G.R.).
Insomma in breve un perfetto mix di Pop e Grunge per pura estasi sonora…
Un’immediatezza che trae origine dal Punk anni settanta e dalla canzone d’autore che ha nella semplicità il suo punto di forza.

Marco Vittoria

La riscossa del cuore (Manchild) - IndiePerCui

Rock d’autore tempestato di distorsione ponderata per il nuovo disco di Marco Sanchioni ad intraprendere un percorso di adesione totale alla musica e alla vita che si può esplorare all’interno di un viaggio chiamato amore e interessato dalla continua ricerca melodica sovraesposta alle intemperie di questi giorni. Le dodici canzoni proposte sono l’esigenza introspettiva di esplorare l’animo umano sotto diverse sfaccettature rapportando il vivere raccolto all’interno di questa società in bilico tra l’essere e l’avere. Forme mai disciplinate di canzoni che guardano oltre le possiamo trovare in pezzi come il singolone La verità, Canzone della nuova realtà, Il vecchio mondo (e quel che resta), Logica e follia e Animico nel finale. Brani che ricoprono l’etere di speranza per un album a tratti gridato, a tratti più raccolto e meditativo in un sodalizio unico e necessario con quel qualcosa chiamato vita che ci troviamo ad affrontare giorno dopo giorno.

La Riscossa Del Cuore (Manchild, 2022) - SotterraneiPop

Da quando ha avviato la sua carriera da solista, nell’oramai lontano 1995,  Marco Sanchioni ha sempre centellinato le sue uscite discografiche, perlopiù autoprodotte, seguendo l’esigenza artistica a scapito di quella commerciale, rivolgendosi ad un pubblico disponibile ad accogliere una poetica raffinata che potesse durare nel tempo, al contrario di quella usa e getta che ha fagocitato in men che non si dica, migliaia di nomi.
Ecco allora che ogni suo nuovo lavoro, arriva d’un tratto ad anni di distanza dal precedente, mettendo in mostra ogni volta un Sanchioni diverso dal precedente. Un’affermazione questa che mai come in questo caso trova riscontro in un album che a scapito del titolo che potrebbe far pensare a ben altro, potremmo definire come il primo “disco politico” del cantautore marchigiano.
Ecco così che “La riscossa del Cuore”, è figlio del lungo lockdown vissuto in fase di gestazione e realizzazione del disco, in cui Marco Sanchioni mette in mostra, senza mai volere dare la sensazione d’imporre “una verità” oppure una visione del mondo che resta molto personale.
la sua visione Sanchioni la mette subito in campo attraverso il trittico iniziale di canzoni dove un potere occulto ci tratta come servi (“Bestiame e Raccolto”) che per controllarci ci tiene relegati in una “Zona confort” attraverso un mondo raccontato come ostile da non affrontare perché “non riguarda anche te”. Ecco che allora ciascuno si confeziona una propria verità troppo spesso fatta di bugie che non si vogliono vedere o che si accettano in maniera inconsciamente silenziosa. Proprio in questo bel singolo “La Verità”, che è uno dei brani chiave del disco, potremmo trovare una chiave di lettura in quell’enorme dibattito che (pro/no vax) siamo tutti sprofondati in questi anni bui.
Tutto il resto dell’album si muove su questi temi a volte con messaggi più sottilmente diretti (“Ipocondria”) oppure usando metafore (“Il Dominio del Drago”).
Musicalmente il disco si muove su direttrici ben precise dove il rock predomina in maniera naturale ricordando l’ultimo Bob Mould solista nei brani più energici, non disdegnando di ricordare anche gruppi che non ti aspetteresti come i Fugazi (“Questo Mondo e quel che Resta”) oppure i R.E.M. in quelli più evocativi, gli amati Beatles (“Le Dissonanze Cognitive si Moltiplicano”) che sono poi la cifra stilistica emersa anche negli album precedenti.
In conclusione possiamo senza ombra di dubbio dire che “La riscossa del Cuore” è certamente l’album meglio riuscito di Marco Sanchioni, cosa non affatto scontata dopo tanti anni di passione e resistenza.

La pace elettrica - IndiePerCui

Suoni cantautorali che si fondono con una matrice rock e intessono trame che parlano di attualità, di mondo vissuto, di esigenza sempre costante di raccontare un ambiente in decadenza, un ambiente che ci riguarda e ci rende partecipi di una vita in divenire che non riusciamo a controllare. Il disco di Marco Sanchioni racchiude al proprio interno un’esigenza di mettere in musica sensazioni che inevitabilmente parlano di questa nostra quotidianità. Il voler apparire ad ogni costo, l’essere il re del social anche quando non serve, un tempo che cambia con noi, un tempo che cambia con l’essere umano, ma che in qualche modo non riusciamo a controllare che non riusciamo a far nostro, alle prese sempre con ciò che non saremo mai. La pace elettrica è un disco eterogeneo, un album che mescola diversi stili per immortalare canzoni che sono l’emblema unico di questo nostro tempo.

Marco Zorzan

Per IndiePerCui