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MITE - Il Mucchio Selvaggio

Canzoni piene di spigoli, ma anche di brillanti melodie, che lasciano affiorare il mai sopito amore per certo punk "evoluto" (Husker Du in primis) e che comunicano attraverso testi in italiano, spesso in rima e spesso con malinconica ironia, una profondità e una ricchezza interiore davvero notevoli. Non credo di peccare di partigianeria affermando che Marco Sanchioni ha uno stile originale e che sa scrivere cose splendide…

Federico Guglielmi

MITE - Kronic.it

Colpisce per la sua freschezza questo album di Marco Sanchioni, "il cantautore punk" come ormai molti amano definirlo(….) Senza dubbio la forza di Marco Sanchioni è proprio nell`immediatezza con cui riesce a comunicare, nei testi a volte riflessivi ed altre volte ironici ma mai elaborati(…)Un lavoro che ha sicuramente la freschezza e l`immediatezza che certi “grandi nomi” del rock radiofonico ricercano inutilmente da anni…

Roberto Bonfanti – www.kronic.it

La Riscossa Del Cuore (Manchild, 2022) - SotterraneiPop

Da quando ha avviato la sua carriera da solista, nell’oramai lontano 1995,  Marco Sanchioni ha sempre centellinato le sue uscite discografiche, perlopiù autoprodotte, seguendo l’esigenza artistica a scapito di quella commerciale, rivolgendosi ad un pubblico disponibile ad accogliere una poetica raffinata che potesse durare nel tempo, al contrario di quella usa e getta che ha fagocitato in men che non si dica, migliaia di nomi.
Ecco allora che ogni suo nuovo lavoro, arriva d’un tratto ad anni di distanza dal precedente, mettendo in mostra ogni volta un Sanchioni diverso dal precedente. Un’affermazione questa che mai come in questo caso trova riscontro in un album che a scapito del titolo che potrebbe far pensare a ben altro, potremmo definire come il primo “disco politico” del cantautore marchigiano.
Ecco così che “La riscossa del Cuore”, è figlio del lungo lockdown vissuto in fase di gestazione e realizzazione del disco, in cui Marco Sanchioni mette in mostra, senza mai volere dare la sensazione d’imporre “una verità” oppure una visione del mondo che resta molto personale.
la sua visione Sanchioni la mette subito in campo attraverso il trittico iniziale di canzoni dove un potere occulto ci tratta come servi (“Bestiame e Raccolto”) che per controllarci ci tiene relegati in una “Zona confort” attraverso un mondo raccontato come ostile da non affrontare perché “non riguarda anche te”. Ecco che allora ciascuno si confeziona una propria verità troppo spesso fatta di bugie che non si vogliono vedere o che si accettano in maniera inconsciamente silenziosa. Proprio in questo bel singolo “La Verità”, che è uno dei brani chiave del disco, potremmo trovare una chiave di lettura in quell’enorme dibattito che (pro/no vax) siamo tutti sprofondati in questi anni bui.
Tutto il resto dell’album si muove su questi temi a volte con messaggi più sottilmente diretti (“Ipocondria”) oppure usando metafore (“Il Dominio del Drago”).
Musicalmente il disco si muove su direttrici ben precise dove il rock predomina in maniera naturale ricordando l’ultimo Bob Mould solista nei brani più energici, non disdegnando di ricordare anche gruppi che non ti aspetteresti come i Fugazi (“Questo Mondo e quel che Resta”) oppure i R.E.M. in quelli più evocativi, gli amati Beatles (“Le Dissonanze Cognitive si Moltiplicano”) che sono poi la cifra stilistica emersa anche negli album precedenti.
In conclusione possiamo senza ombra di dubbio dire che “La riscossa del Cuore” è certamente l’album meglio riuscito di Marco Sanchioni, cosa non affatto scontata dopo tanti anni di passione e resistenza.

MITE - Rocksound

“Mite” contiene canzoni in bilico tra rock e pop, dirette e immediate. In alcuni casi sfiorano territori vicini al punk rock, quasi in stile Ramones, magari più addolcito e riarrangiato, ma la base di partenza e quella. Niente di eccessivamente nuovo, ma divertente…

Fabrizio “Panna” Panarese

10 ANNI DOPO - IL MUCCHIO SELVAGGIO di Federico Guglielmi

Racconta storie intriganti attraverso testi spesso lunghi nei quali affiorano qua e la termini inusuali e ricercati (un po’ alla Guccini per intenderci), sorretti da una classica strumentazione rock (chitarra, basso e batteria, e all’occorrenza qualche inserto di tastiere e archi) che rimanda per lo più ai R.E.M., con sporadiche esplosioni di energia e compattezza nelle quali si avvertono echi di Husker du. Una formula atipica che, a un decennio esatto dall’esordio Mite, è adesso ribadita con accresciuta efficacia in tredici brani intensi e appassionati dove amarezza e rimpianto sposano sentimentalismi mai stucchevoli, rabbia, ironia e critiche pungenti in un continuo avvicendarsi di evocatività e veemenza. Singolare pure la voce, contraddistinta dalla erre arrotondata, e alta – in quattro o cinque casi altissima – la qualità compositiva, a fornire l’immagine inequivocabile di un autore/interprete di peso.

La riscossa del cuore (Manchild) - IndiePerCui

Rock d’autore tempestato di distorsione ponderata per il nuovo disco di Marco Sanchioni ad intraprendere un percorso di adesione totale alla musica e alla vita che si può esplorare all’interno di un viaggio chiamato amore e interessato dalla continua ricerca melodica sovraesposta alle intemperie di questi giorni. Le dodici canzoni proposte sono l’esigenza introspettiva di esplorare l’animo umano sotto diverse sfaccettature rapportando il vivere raccolto all’interno di questa società in bilico tra l’essere e l’avere. Forme mai disciplinate di canzoni che guardano oltre le possiamo trovare in pezzi come il singolone La verità, Canzone della nuova realtà, Il vecchio mondo (e quel che resta), Logica e follia e Animico nel finale. Brani che ricoprono l’etere di speranza per un album a tratti gridato, a tratti più raccolto e meditativo in un sodalizio unico e necessario con quel qualcosa chiamato vita che ci troviamo ad affrontare giorno dopo giorno.